Il corto racconta un’esperienza didattica innovativa messa in atto in un Istituto messinese allocato in un quartiere ad alto rischio, dove la promozione di un apprendimento più attraente per i ragazzi è condizione indispensabile per aiutarli a crescere e a uscir fuori dalla loro condizione di svantaggio e di marginalità socio-culturale. Alla base del “metodo” di cui si parla nel cortometraggio ci sono stimoli e motivazioni di carattere motorio e sportivo, stimoli utili a far superare a molti giovani il senso di fastidio nei confronti di una scuola intesa, erroneamente, come istituzione coercitiva e lontana dalle reali esigenze dei ragazzi.